venerdì 8 marzo 2013

MONSTER = GRUNGE

Il MOSTRO...ha divorato tutta una generazione di motociclette, per le quali "essenziale" voleva dire "carenatura"; quest'ultima doveva essere protettiva a tal punto da coprire ogni parte meccanica, vestita come una suora...invece il Monster, in quel periodo, ha cambiato la sinfonia, come il Grunge ha spazzato via il PoP, ha riportato in auge la sfacciata nudità mostrando quanto di più bello Ducati possa offrire: motore e telaio.
Durante il periodo antecedente alla nascita del Monster la Ducati aveva in produzione solo motociclette concepite per un uso estremamente sportivo e poco inclini alle gite "fuori porta", quindi decise di creare una turistica (anche se il risultato non fu propriamente raggiunto).
Si partì dal motore e la scelta cadde ovviamente sull'opera a L di 90° - 904 c.c. progettato da Fabio Tamburini ed amorevolmente soprannominato "POMPONE" con raffreddamento misto acqua/olio, cambio 6 rapporti e circa 70 cv erogati in modo molto fluido.
Il compito di creare il vestito fu affidato a Miguel Galluzzi che nel 1992 si mise all'opera. Per il telaio prese spunto dal TOP di casa Ducati: quello delle 851/888.
La componentistica era eccellente, mancava solo un bel abito...e la genialità di Galluzzi fu scegliere un BIKINI SELLA-SERBATOIO!
Nasceva così un mezzo "strano", fuori dagli schemi. Presentata (con azzardo) al salone di Colonia stupì per non avere nulla di superfluo, neppure un piccolo cupolino. 
La sella è piccola e, anche se omologata per due, se ne consiglia l'uso singolo per apprezzare al meglio la sportività del Monster (parole di casa Ducati).
Ormai sono passati 20 anni dalla sua presentazione e sono uscite numerose versioni, ma è innegabile che questa moto è rimasta fedele nella sua anima; ha cambiato le regole, sconvolto il cuore degli appassionati e quando era a carburatori ha anche regalato emozioni d'altri tempi.  
Grazie Ducati.










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