Come posso scrivere qualcosa su questa motocicletta senza
lasciarmi completamente trasportare dall’entusiasmo? …proprio non ci riesco…e per questo mi scuso subito.
La V7 è qualcosa di più di un mezzo a due ruote: ha rilanciato Mandello del Lario come città
dei motori, anzi “del motore” perché con esso, la Moto Guzzi ha segnato
un’epoca che arriva fino ai giorni nostri, passando dal Le Mans, California,
Centauro, Griso, Bellagio ecc. tutti con quel fantastico motore a “V”.
Non voglio nemmeno soffermarmi a citare caratteristiche
tecniche, prestazioni ecc..(basta guardare Wikipedia) perché la Sport è qualcosa di più di semplici dati, è figlia
della passione e del cuore che solo gli Italiani sono in grado di trasmettere
ad un motore.
Nelle mie parole c’è sicuramente campanilismo, ma amo tutte le motociclette,
siano esse Americane, Giapponesi, Tedesche, Inglesi o di ogni altra
nazionalità; ne ho provate molte ma nessuna trasmette le sensazioni del “V” Guzzi:
quel suo ondeggiare a bassi giri, quel vibrare in accelerazione, quel cardano
così brusco che ti mette il cuore in gola durante una staccata impegnativa…per
guidare una Guzzi devi sentirti partecipe: la guidi e allo stesso tempo devi
lasciarti guidare…
La genesi: nata con l’esplicito obiettivo di creare una
nuova super sportiva di alta cilindrata in grado di far spiccare il volo
alla Aquila, in Guzzi si decise di sviluppare il progetto attorno al validissimo
motore della turistica V7 opera di Giulio Cesare Carcano.
Il compito di
realizzare il nuovo telaio fu affidato a Lino Tonti a cui furono date tre
semplici indicazioni: la moto deve raggiungere i 200 km/h, pesare non oltre
200kg e deve avere 5 rapporti.
Tonti iniziò subito a lavorare al progetto con entusiasmo,
al punto che, a causa dei continui scioperi delle maestranze e delle tensioni
all’interno della fabbrica di Mandello, decise di portarsi il lavoro a “casa
propria”. Tonti, lavorando anche di sera con l’amico Alcide Biotti, potenziò il
motore della V7 e realizzò un telaio eccezionale a doppia culla chiusa
scomponibile.
Il primo lotto di soli 150 esemplari, assemblati
direttamente dal Reparto Esperienze, aveva il telaio verniciato color rosso
(per esaltare quel telaio così perfetto) abbinato al Verde Legnano della
carrozzeria.
Nata nel Garage di casa Tonti, la Sport è la motocicletta
che meglio rappresenta tutti gli appassionati che dopo aver preso una moto comune cerca di
farsela propria, modificandola, migliorandola e plasmandola cercando di
trasmettere in essa la propria anima… ai mezzi odierni è proprio questo che
manca: sono figli della catena di montaggio, decisi dal profitto a tavolino...
senza anima.
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